I giornalisti europei, che dovrebbero battersi per l’indipendenza e la libertà di parola, sono ben contenti di incassare i contributi dell’Unione Europea, promuovendone in cambio l’agenda politica, e esortandola a silenziare qualsiasi voce dissidente.
L’élite europea continua a sopprimere il dibattito sull’immigrazione, bollando come nazista chi non concorda con la politica delle frontiere sempre aperte. Sono gli stessi ebrei a risentirsi per il paragone, considerata l’enorme differenza della situazione.