La scienza non è una tecnica immutabile in grado di dare indirizzi a questioni politiche. Ogni lavoro scientifico va valutato in considerazione degli interessi di chi lo scrive, della sua coerenza interna e di come regge il confronto con i dati.
Una rassegna stampa lunga più di 50 anni di previsioni climatiche apocalittiche mai realizzate. E, oggi come 50 anni fa, i media tentano di convincerci che il “consenso scientifico” prevede apocalissi se non “facciamo presto”.
Un gruppo di ricercatori ha dimostrato che il Servizio Permanente per il Livello Medio del Mare ha alterato i dati riguardanti l’Oceano Indiano. A fronte di livelli stabili, si è voluta creare un’emergenza inesistente.
La scienza non è un dogma in cui credere, ma un metodo di indagine e verifica che serve a studiare la realtà, non a distinguere tra fedeli “buoni” e infedeli “spregevoli”.
Nonostante tutta la loro ricchezza e potere, le élite non credono di poter influenzare il futuro. Hanno semplicemente accettato il più oscuro di tutti gli scenari e pensano solo a come impiegare tutto il denaro e la tecnologia disponibile per isolarsi dall’umanità