Quando il presidente della BCE Mario Draghi ha lasciato l’incarico, il mese scorso, è stato ampiamente elogiato per “avere salvato l’euro”. Ma lo ha fatto a spese dei lavoratori, sfruttando la crisi per imporre un regime di austerità sempre più cogente e ineluttabile.
L’intervento integrale del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco sulla riforma del Mes, che deve essere gestita con molta attenzione perché comporta dei ‘rischi potenzialmente enormi’ per il nostro paese.
Il governatore della Banca centrale ungherese Gyorgy Matolcsy chiede che si ammetta che l’euro è stato un errore e che si facciano al più presto regole che consentano agli stati membri di uscire dall’Eurozona.
Su Focus si invoca l’uscita della Germania dall’euro, per evitare il catastrofico collasso di una moneta morente. I danni provocati dalla moneta unica e gli sforzi di Draghi per salvare l’insalvabile emergono in misura sempre maggiore anche nel cuore dell’impero.
L’ex capo economista del FMI Olivier Blanchard si aggiunge agli economisti che criticano i vincoli di bilancio dell’eurozona, non solo perché privi di valide ragioni, ma anche perché il rischio che i populisti spazzino via l’intero castello di carte si fa elevato
La regola del “pareggio di bilancio strutturale” adottata dall’eurozona si basa su una stima assurda dell’ ‘output gap’ che approfondisce gli squilibri invece di attenuarli: una tecnica falsamente neutrale al servizio di precise scelte politiche
Il lungo declino dell’economia italiana, che perdura da trent’anni ormai, illustrato in una serie di grafici, e un tentativo di valutazione del possibile esito della crisi italiana, il cui impatto sull’intera eurozona non si può ignorare.
“Piuttosto che ripensare al loro modello economico sballato, i leader europei spingeranno l’Italia in una situazione ingestibile”. Di fronte alle paradossali accuse arrivate dalla Commissione europea, giova rileggere come Ashoka Mody la inchioda alle sue responsabilità.
Sono grandi economisti come Ashoka Mody a sostenere le idee oggi definite “populiste”: l’euro è un’idea insensata, le regoli fiscali europee sono economicamente folli e vengono applicate ai deboli e disapplicate ai forti.
Nell’Eurozona i salvataggi dei paesi periferici in crisi sono serviti a salvare le banche private nei paesi del Nord che avevano forti esposizioni verso tali paesi. E l’Italia ha contribuito a pagare una parte maggiore di quanto le spettasse.
Il filosofo francese Jean Claude Michéa scrive una lettera aperta sul movimento dei gilet gialli, da lui apprezzato e sostenuto come un autentico movimento popolare che spontaneamente parte dal basso contro le politiche liberiste degli ultimi quarant’anni.
Il Chief economist della Deutsche Bank difende l’Italia riconoscendole gli avanzi primari accumulati e l’impossibilità di venir fuori dal debito a colpi di austerità per offrirle una rapida fine delle sofferenze: il commissariamento tramite prestito del MES.